Riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese qualità Sant’Andrea

Negozio: Riso Goio 1929
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STORIA : Eppure, quando tutto è iniziato nel 1929 le cose erano molto diverse. Sino ad allora mio nonno Ernesto aveva lavorato come fattore dei Conti di Rovasenda e con i suoi risparmi iniziò ad affittare i terreni agricoli dell’area pedemontana detta “Baraggia Vercellese”. Sono terreni argillosi quelli, poco fertili e ancora da bonificare. Con il duro lavoro e molta buona volontà, riuscì a convertire brughiere e pascoli incolti alla coltivazione del riso. Non si produceva come nel vicino vercellese, ma da subito si capì che la qualità era superiore. Nel corso degli anni il nonno riuscì ad acquistare parte delle terre e la Cascina San Felice.

In seguito Emanuele – il sottoscritto – da sempre convinto che il riso coltivato in questa zona avesse qualità superiori, aderisce con entusiasmo alla valorizzazione della “DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, riconoscimento europeo ottenuto nel 2007.

LA COLTIVAZIONE

IL RISO DELL’AZIENDA VIENE COLTIVATO NEL CUORE DELLA BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE AI PIEDI DEL MONTE ROSA.

Dal 1929 coltiviamo le nostre terre con amore e rispetto per la natura, ma senza tralasciare nuove tecniche colturali e le più avanzate tecnologie agronomiche.

La coltivazione avviene sotto il controllo dell’ Ente Nazionale Risi che insieme al CONSORZIO DI TUTELA DEL MARCHIO vigila sul rispetto delle prescrizioni previste dall’apposito disciplinare di produzione a garanzia del prodotto.

Negli ultimi anni ci siamo orientati sull’avvicendamento colturale: riso dopo di soia. Come il nonno già faceva molti anni fa, si è così reintrodotta la rotazione dei terreni. Dopo 2 anni di soia viene risistemato il terreno con lama a controllo laser per poter effettuare nel migliore dei modi la semina del riso in asciutta a file interrate e non, come si fa normalmente, a spaglio con risaie sommerse. Questa tecnica abbinata consente un minor uso di prodotti chimici e un notevole risparmio d’acqua, bene da noi considerato molto prezioso, limitando l’ impiego di questa a poche settimane di lavoro.

Il Riso viene lasciato naturalmente maturare il più possibile sul campo prima della mietitura. Il prodotto viene successivamente portato al centro di essiccazione aziendale dove lentamente viene riscaldato e ventilato per togliere l’umidità in eccesso: si porta da una percentuale d’acqua iniziale del 20/22% a una finale del 13%, ideale per una buona lavorazione e conservazione.
Successivamente il risone viene depositato in silos refrigerati per assicurare una migliore uniformità del prodotto e lasciato riposare per un anno. Viene così il delicato momento della lavorazione. Per prima cosa viene separato il chicco dalle glumelle e dalle impurità ottenendo il così detto riso semigreggio.
Nell’ultima lavorazione, la più delicata il riso viene sottoposto a sbiancatura e perde per abrasione anche la sua pellicola argentea.

Da molti Chef  anche  Stellati Michelin, è apprezzato per la sua elevata cremosità che permette di non fare uso di panna, burro o formaggio per la mantecatura. Ciò lo rende molto apprezzato per chi, non volendo rinunciare alla buona cucina, ha un occhio di riguardo per la salubrità dei cibi e per la… dieta!

Ultimo lembo di Savana Europea, la BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE è un’ area pedemontana che dalle Prealpi del Monte Rosa degrada dolcemente fino alle prime propaggini dell’ abitato di Vercelli.

Le condizioni ambientali sono differenti da quelle della tradizionale risicoltura: clima aerato e fresco per l’ influenza delle vicine colline e montagne, terreno argilloso, acque che derivano direttamente dal ghiacciaio del Monte Rosa, danno alle aziende minor quantità di prodotto per ettaro, ma con caratteristiche uniche. Il riso di baraggia presenta una minore dimensione in volume, peso, lunghezza, una maggiore compattezza dei tessuti cellulari e una superiore traslucidità.

In seguito a cottura manifesta una superiore consistenza e una minore collosità, caratteristiche che lo rendono prodotto di indiscussa qualità, apprezzato dai più raffinati intenditori e meritevole di fregiarsi del prestigioso riconoscimento della certificazione “RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE RISO DOP ITALIANO”.

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Descrizione

STORIA : Eppure, quando tutto è iniziato nel 1929 le cose erano molto diverse. Sino ad allora mio nonno Ernesto aveva lavorato come fattore dei Conti di Rovasenda e con i suoi risparmi iniziò ad affittare i terreni agricoli dell’area pedemontana detta “Baraggia Vercellese”. Sono terreni argillosi quelli, poco fertili e ancora da bonificare. Con il duro lavoro e molta buona volontà, riuscì a convertire brughiere e pascoli incolti alla coltivazione del riso. Non si produceva come nel vicino vercellese, ma da subito si capì che la qualità era superiore. Nel corso degli anni il nonno riuscì ad acquistare parte delle terre e la Cascina San Felice.

In seguito Emanuele – il sottoscritto – da sempre convinto che il riso coltivato in questa zona avesse qualità superiori, aderisce con entusiasmo alla valorizzazione della “DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, riconoscimento europeo ottenuto nel 2007.

LA COLTIVAZIONE

IL  RISO  DELL’AZIENDA  VIENE COLTIVATO NEL CUORE DELLA BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE AI PIEDI DEL MONTE ROSA.

Dal 1929 coltiviamo le nostre terre con amore e rispetto per la natura, ma senza tralasciare nuove tecniche colturali e le più avanzate tecnologie agronomiche.

La coltivazione avviene sotto il controllo dell’ Ente Nazionale Risi che insieme al CONSORZIO DI TUTELA DEL MARCHIO vigila sul rispetto delle prescrizioni previste dall’ apposito disciplinare di produzione a garanzia del prodotto.

Negli ultimi anni ci siamo orientati sull’avvicendamento colturale: riso dopo di soia. Come il nonno già faceva molti anni fa, si è così reintrodotta la rotazione dei terreni. Dopo 2 anni di soia viene risistemato il terreno con lama a controllo laser per poter effettuare nel migliore dei modi la semina del riso in asciutta a file interrate e non, come si fa normalmente, a spaglio con risaie sommerse. Questa tecnica abbinata consente un minor uso di prodotti chimici e un notevole risparmio d’acqua, bene da noi considerato molto prezioso, limitando l’ impiego di questa a poche settimane di lavoro.

Il Riso viene lasciato naturalmente maturare il più possibile sul campo prima della mietitura. Il prodotto viene successivamente portato al centro di essiccazione aziendale dove lentamente viene riscaldato e ventilato per togliere l’umidità in eccesso: si porta da una percentuale d’acqua iniziale del 20/22% a una finale del 13%, ideale per una buona lavorazione e conservazione.
Successivamente il risone viene depositato in silos refrigerati per assicurare una migliore uniformità del prodotto e lasciato riposare per un anno. Viene così il delicato momento della lavorazione. Per prima cosa viene separato il chicco dalle glumelle e dalle impurità ottenendo il così detto riso semigreggio.
Nell’ultima lavorazione, la più delicata il riso viene sottoposto a sbiancatura e perde per abrasione anche la sua pellicola argentea.

 Da molti Chef anche Stellati Michelin è apprezzato per la sua elevata cremosità che permette di non fare uso di panna, burro o formaggio per la mantecatura. Ciò lo rende molto apprezzato per chi, non volendo rinunciare alla buona cucina, ha un occhio di riguardo per la salubrità dei cibi e per la… dieta!

Ultimo lembo di Savana Europea, la BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE è un’ area pedemontana che dalle Prealpi del Monte Rosa degrada dolcemente fino alle prime propaggini dell’ abitato di Vercelli.

Le condizioni ambientali sono differenti da quelle della tradizionale risicoltura: clima aerato e fresco per l’ influenza delle vicine colline e montagne, terreno argilloso, acque che derivano direttamente dal ghiacciaio del Monte Rosa, danno alle aziende minor quantità di prodotto per ettaro, ma con caratteristiche uniche. Il riso di baraggia presenta una minore dimensione in volume, peso, lunghezza, una maggiore compattezza dei tessuti cellulari e una superiore traslucidità.

In seguito a cottura manifesta una superiore consistenza e una minore collosità, caratteristiche che lo rendono prodotto di indiscussa qualità, apprezzato dai più raffinati intenditori e meritevole di fregiarsi del prestigioso riconoscimento della certificazione “RISO DI BARAGGIA BIELLESE E VERCELLESE RISO DOP ITALIANO”.

Informazioni aggiuntive

Peso 1 kg
Peso

1 Kg

Produttore

Riso Goio 1929

Regione

Piemonte

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